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Moda e AI: una rivoluzione complessa

L’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il design e l’analisi dei trend nel mondo della moda, ma le aziende si scontrano con la mancanza di competenze tecniche e la necessità di adattare l’intero business a una nuova visione.

Secondo The Business of Fashion 2024, il report annuale di McKinsey sul mondo della moda, il 73% delle aziende sta implementando o pianificando di utilizzare l’intelligenza artificiale (AI) per l’analisi dei trend e per la previsione della domanda, ma solo il 45% ha al suo interno le competenze necessarie. L’AI, inoltre, non sta rivoluzionando solo l’analisi dei dati, ma anche la progettazione e lo sviluppo prodotto. McKinsey sottolinea, infatti, che in futuro circa un quarto del valore aggiunto della moda sarà generato in queste fasi, ma, ad oggi, solo il 28% player intervistati ha implementato l’intelligenza artificiale anche nel processo creativo. 

Esempi dell’utilizzo dell’AI per il design del prodotto includono programmi come AiDA (AI-based Interactive Design Assistant), capace di generare dozzine di modelli di capi in pochi secondi, e Cala, che aiuta i designer con la creazione di oltre 100 schizzi al giorno. Questi strumenti evidenziano come l’AI può snellire il processo creativo, consentendo ai designer di concentrarsi sull’innovazione. Anche per alcuni brand l’AI sta portando importanti cambiamenti. Marchi come Collina, Heliot Emil e Strada stanno utilizzando l’AI per sviluppare i nuovi design  delle loro collezioni. Aziende come Zalando e Shopify, invece, la stanno implementando per migliorare l’esperienza di acquisto, con chatbot per l’assistenza al cliente e strumenti di scrittura  per la creazione di contenuti.

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Abbiamo approfondito le possibili tappe di questa trasformazione della moda con, Valerie Piotte, Managing Director ALTAVIA OPENLAB,. “Dobbiamo definire chiaramente i casi d’uso dell’IA generativa,” afferma Piotte. “Ad esempio, nel settore della moda, l’IA può analizzare tendenze dai social network e supportare i designer nella creazione di nuovi modelli.” Piotte sottolinea anche l’importanza della formazione dei dipendenti: “È fondamentale sensibilizzare e formare i dipendenti sulle opportunità offerte dalla tecnologia AI, e incoraggiarli a sperimentarla.”

Secondo Valerie Piotte l’adozione della nuova tecnologia rende necessario un approccio innovativo all’intera attività imprenditoriale: “Dobbiamo lavorare in modalità startup snella per sviluppare rapidamente prove di concetto iniziali, soprattutto considerando l’evoluzione rapida delle tecnologie AI.”  Infine, Piotte mette in guardia anche sui rischi: “È cruciale stabilire un quadro per l’uso etico dell’IA e per il controllo dei rischi di cybersecurity. Molte aziende stanno creando il loro GPT privato per proteggere i dati confidenziali.”